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ARTICOLO TRATTO DA "CITTADINO" DEL 03/12/2011 - Con i nuovi soci è in forse la permanenza nel marchio della provincia “Terra Buona”
 

Con i nuovi soci è in forse la permanenza nel marchio della provincia “Terra Buona”
 

borghetto Con i nuovi soci è a rischio la permanenza della ditta Castoldi nel marchio Lodigiano Terra Buona. Ad ammetterlo è lo stesso titolare Pietro Castoldi. «Non posso confermare che continueremo la nostra presenza nel marchio di qualità della provincia di Lodi - dice Castoldi -. Si tratta di decisioni che saranno assunte più avanti, quando l’operazione di partnership sarà conclusa, e sarà il nuovo socio a decidere. Nella scelta potrebbero centrare differenti valutazioni di ordine commerciale. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo ad arrivare a una denominazione d’origine, e il marchio provinciale di qualità potrebbe non interessare il nuovo socio».Pietro Castoldi è anche presidente del Consorzio prodotti lodigiani, e bisognerà capire nei prossimi mesi se il suo impegno in seno all’associazione potrà proseguire. Più in generale l’attività della ditta Castoldi si lega a doppio filo con il territorio. La tradizione della ditta Castoldi infatti affonda le sue radici ai primi del Novecento con il patron Pietro Castoldi omonimo dell’attuale titolare. Recentemente, l’azienda Castoldi ha dato il suo contributo per la tipicità del salame lodigiano aderendo al disciplinare Terra Buona per i salumi insaccati, tipologia di prodotto in cui sono rappresentati solo tre salumifici, Castoldi di Borghetto, Bertoletti di Graffignana e Lodigiani di Santo Stefano. «La crisi della Castoldi ha una sua peculiarità che è legata all’aspetto finanziario e alla liquidità in particolare - commenta l’assessore all’agricoltura della Provincia di Lodi Matteo Boneschi -. Questo è un aspetto importante: non c’è crisi di produzione. Significa che lo stabilimento potrà ancora avere un futuro. E in questo senso attenderemo che sia definito il nuovo assetto societario, dopodiché valuteremo le intenzioni rispetto al marchio Terra Buona». Anche perché si tratta di un disciplinare legato alla lavorazione e quindi da un punto di vista formale non ci sono problemi su chi sia l’interlocutore della Provincia di Lodi. «Per restare con il marchio Terra Buona l’importante è il rispetto del disciplinare, non la proprietà - conclude Boneschi -. È chiaro che qualora uscisse di scena la famiglia Castoldi dispiacerebbe e non poco, perché rappresentano una presenza storica per il territorio, e non è mai bello perdere il controllo lodigiano di un’azienda, soprattutto in un settore così importante come quello agroalimentare». An. Ba

 


 

 

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